LibroIncontro di Marzo, “si può vivere senza qualcuno da amare?”

“Madame Rosa aveva dei disturbi di cuore ed ero io che facevo la spesa per lei a causa delle scale. Per lei le scale erano la cosa peggiore.

Quando respirava fischiava sempre più forte e a me veniva l’asma per lei, è il dottor Katz diceva che non c’è niente di più contagioso della psicologia.

È una faccenda che non si conosce ancora bene. Ogni mattina ero contento di vedere che Madame Rosa si svegliava perché avevo dei terrori notturni, avevo una fifa blu di trovarmi solo senza di lei”

Il LibroIncontro di Marzo è Momò, un bambino che pensa di avere dieci anni (in realtà nel corso del romanzo scoprirà di averne di più), di origine araba, allevato da Madame Rosa, un’ex prostituta che si prende cura dei figli delle prostituite, le quali la pagano per questo, poiché per legge non possono essere loro stesse a crescerli.

Questo tenero romanzo è incentrato sulle mancanze, sulla solitudine, e sull’amore incondizionato che va al di là dei legami di sangue. 

Il rapporto tra Momò e Madame Rosa diventa sempre più centrale nella vita di questo “scugnizzo”, fino a riempire ogni vuoto, primo fra tutti, la mancanza dei genitori. 

Mi ha fatto molto riflettere la domanda che questo piccolo ragazzo si pone “Si può vivere senza qualcuno da amare?, Si può vivere senza amore?” 

Lui che l’amore lo ha conosciuto attraverso le cure e le attenzioni di Madame Rose, lui che ha bisogno di allontanarsi da lei quando si ammala e che, nello stesso tempo, è impossibile non starle accanto, lui che ha il corpo di un ragazzino la la testa di un adulto consapevole del mondo.

Lui, che mi ha commosso davvero. 

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