Sessualità in Gravidanza, risponde la Dott.ssa Vanessa Russo

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La Dott.ssa Vanessa Russo, Psicologa, Consulente in Sessuologia, Sessuologo in formazione, è stata una vera scoperta e un valore aggiunto per la sezione del Blog “Dalla pancia alle braccia, la coppia in gravidanza”.

Vanessa è entrata subito nello spirito di collaborazione, e non di competizione, che è alla base dello spazio per le coppie in gravidanza creato qui sul Blogsuscitando la nostra simpatia e ammirazione. Grazie al suo prezioso contributo oggi possiamo discutere insieme su un tema importantissimo per le coppie in attesa: la sessualità.

Per questo la ringraziamo e la invitiamo a tornare al più presto a trovarci e perché no? Magari a partecipare a qualche incontro con i  futuri genitori che lo desiderano.

 

Ciao Vanessa, io e le mie collaboratrici, Valeria ed Alessia, siamo felici di averti qui sul blog di psicologiafondi.com , nello spazio dedicato alle coppie in gravidanza.

Finalmente oggi noi donne, e perché no, anche gli uomini, ci sentiamo liberi di poter parlare della sessualità durante i nove mesi di attesa di un bambino. Cosa è cambiato rispetto al passato?

Fino ad un recente passato, la gravidanza era considerata un aspetto prevalentemente femminile, vissuta con un velo di pudore e timidezza, in cui la donna incinta era trattata come “malata” , che doveva astenersi totalmente da tutte le attività e vivere in attesa del nono mese per “riprendere a vivere una vita normale”; ad oggi, essere in dolce attesa significa poter considerare svariati aspetti, che nella generazione delle nostre mamme e delle nonne non venivano affatto discussi: la salute, l’estetica, il proseguimento delle attività quotidiane, la vita lavorativa e sociale, la cura di sé.

La sessualità in gravidanza può rientrare tra quegli aspetti della vita privata invasa da tabù e vissuta con vergogna e ritegno: infatti non a caso attorno ad essa ruotano ancora molti pregiudizi e miscredenze.

Noi psicologi, ahimè, sappiamo bene cosa vuol dire la parola “pregiudizio”: questo termine associato alla gravidanza cosa ha prodotto negli anni?

Il senso comune dice che, una donna in gravidanza non ha interesse per il sesso, e dall’altro lato anche gli uomini non provano attrazione per le donne incinte; la masturbazione è pericolosa, avere rapporti sessuali può causare l’aborto, soprattutto a causa del peso dell’uomo e per la forza delle spinte del coito che possono facilmente danneggiare il feto, e che lo sperma può arrivare al feto che lo userà come nutrimento.

Queste affermazioni appena citate sono tutte false, in quanto i motivi per non avere rapporti sessuali durante la gravidanza possono essere altri: se ad inizio gravidanza c’è una minaccia di aborto seguita dalla prescrizione di stare a riposo; a gravidanza avanzata, quando può esserci un possibile distacco della placenta, a causa del cerchiaggio, un’operazione chirurgica che, con una fascetta inserita al collo dell’utero previene il parto prematuro.

In tutti questi casi c’è la prescrizione al riposo assoluto, non all’astensione specifica dei rapporti sessuali.

Quindi, … sesso in gravidanza SI o NO?

Studi recenti hanno dimostrato che non esistono controindicazioni all’attività sessuale e al coito durante la gravidanza, se tutto procede nel modo giusto, e nemmeno che esiste una relazione tra l’aver avuto rapporti sessuali durante la gravidanza e la rottura del sacco amniotico o complicazioni varie.

Il sesso non fa male al feto, anzi, il bambino sta bene se stanno bene entrambi i suoi genitori, se c’è serenità tra loro, una buona intesa, vicinanza e complicità tra la mamma ed il papà. Ci sono ancora tante coppie che durante la gravidanza non hanno rapporti sessuali, anche sotto prescrizione del proprio ginecologo che raccomanda l’astensione completa: ovviamente ci sono casi in cui questa è necessaria, ma ogni coppia dovrebbe scegliere in modo ragionevole come comportarsi in base alla situazione, quindi è importante avere informazioni corrette.

Che cosa è importante sapere?

In primis conoscere i cambiamenti fisici, ormonali e psicologici nella donna e nella coppia e cosa cambia a anche a livello sessuale e genitale. E’ fondamentale analizzare ogni trimestre, per avere un quadro chiaro e completo.

Durante il primo c’è una tempesta ormonale, caratterizzata da cambiamenti dell’umore, accompagnati da pianto, tristezza, stanchezza e vomito, e dal punto di vista psicologico si vive anche una sorta di ambivalenza rispetto al desiderio di volere o no il figlio in arrivo. A risentirne è anche la sfera sessuale, con una difficoltà ad accettare i primi cambiamenti visibili del corpo, con un calo decisivo del desiderio sessuale, con un’assenza di tutte le attività sessuali, dalla masturbazione, ai preliminari, fino al coito. Questa fase è normale ed è bene che le coppie lo sappiano.

Nel secondo trimestre, invece, si verifica un rientro dei parametri che nel primo erano sfasati e si ritorna ad una sorta di “normalità”: questo è il periodo in cui la donna sta meglio, cessano le nausee e l’umore migliora, la pancia non è ancora ingombrante da ostacolare l’attività sessuale, e la donna inizia ad accettare i suoi cambiamenti fisici, prendendo confidenza con il suo “nuovo corpo”. Inoltre, si verifica la cosiddetta congestione pelvica, ovvero un accumulo di sangue nelle vene della zona pelvica, affinché arrivi al bambino, che comporta una maggiore eccitazione, maggior desiderio e che permette alla donna di sperimentare orgasmi con più facilità e maggiore intensità.

Nell’ultimo trimestre si ripresenta un calo dell’attività sessuale dovuta a precauzioni maggiori date dai medici, alla pienezza addominale e dolori di schiena correlati, stanchezza e maggiore affaticabilità, forte bisogno di contatto fisico non coitale.

In casi invece “particolari” , quando sono presenti malattie sessualmente trasmissibili, cosa è opportuno fare?

Nel caso in cui uno dei partner presenti una malattia sessualmente trasmissibile come la sifilide, gonorrea o l’herpes è opportuno evitare comportamenti sessuali fino a quando non si viene adeguatamente trattati, in quanto la malattia può venire a contatto con il feto. Stesso discorso per il virus dell’HIV, in quanto si registrano conseguenze come aborto spontaneo e danni all’embrione o al feto.

In ogni caso, è importante rivolgersi a medici, ostetriche, ginecologi, psicologi, sessuologi, o iscriversi, con il proprio compagno, a corsi di preparazione al parto, in cui i professionisti vi forniranno corrette informazioni, affronteranno i dubbi, le preoccupazioni e le paure,  indirizzeranno a comportamenti adeguati, sani, e che sosterranno anche nel momento delicato del post partum,  ma che permetteranno, allo stesso tempo, di sperimentarsi serenamente e non di vivere la gravidanza come una malattia, ma una fase fisiologica della vita di una donna.

Dott.ssa Vanessa Russo

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LOCANDINA DALLA PANCIA ALLE BRACCIA

Questo articolo è stato scritto grazie alla collaborazione con la Dott.ssa Vanessa Russo, Psicologa, Consulente in Sessuologia, Sessuologo in formazione.

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