“Com’è difficile vivere in due! Il fatto è che noi ci sposiamo senza un minimo di preparazione. Per diventare medici o ingegneri si studia anni e anni; e per diventare marito e moglie, niente?”
Monica Vitti, in Amori miei, 1978

In quanto Psicologa non mi occupo solo di chi soffre di qualche “patologia” ma, in un’ottica di Prevenzione del Benessere Psicologico, è possibile chiedere il sostegno psicologico anche in fasi ed eventi particolarmente importanti e lieti come appunto quello del MATRIMONIO (O CONVIVENZA), considerato da tante persone come uno dei più importanti della vita. Io ho affrontato questo momento non molto tempo fà e ricordo bene l’entusiasmo e la felicità provate nel pensare all’arrivo di quel giorno ma ricordo anche le paure, i dubbi riguardo a tale cambiamento e le ansie e la fatica durante i preparativi delle nozze. Non vi nego che mentre scrivo queste parole mi tornano in mente tanti momenti: da quello della proposta al momento dell’annuncio a parenti e amici, dalla scelta dell’abito ai lavori di casa e tanto altro ancora, dalle risate e l’amore condiviso, alle incomprensioni, il senso di smarrimento e la paura che tutto possa crollare e disintegrarsi da un momento all’altro, compreso l’abito in atelier!!!
Vediamo insieme quali sono le dinamiche relazionali della coppia (e non solo) che possono presentarsi in questa fase, i possibili ostacoli che può trovare la coppia lungo questo cammino e , come sempre, gli aiuti e le soluzioni disponibili.
PRIMA DI DECIDERE, LA GAMOFOBIA
Ebbene sì, la Psicologia ha un nome anche per definire la paura del matrimonio, ovvero la Gamofobia, (dal latino gàmos, matrimonio). Una paura incontrollabile e irrazionale di sposarsi. Anche un lieto evento quale il matrimonio può sviluppare paura: alcuni dei timori più frequenti tra le persone che stanno per sposarsi riguarda la “limitazione della propria libertà”, cioè la paura che sia impossibile vivere alcune esperienze se si è legati a una coppia tradizionale. Ma la causa che sembra più accertata riguarda la paura del fallimento, una paura che può essere ricollegata al rapporto con le proprie figure genitoriali e con l’idea che alcune dinamiche disfunzionali del passato possano ripresentarsi nel futuro. Il panico prematrimoniale fa parte dell’aver paura di scegliere la strada sbagliata, di perdersi e non poter tornare in dietro. Spesso dipende dalle aspettative che abbiamo paura di non soddisfare, altre volte possono dipendere dalla persona che abbiamo accanto, che ci accorgiamo non essere più quella di prima, e altre ancora possono dipendere solo da noi e da quello che stiamo vivendo.
In generale, però, i dubbi di chi sta per compiere un passo importante come quello di sposarsi sono, quasi sempre, funzionali alla propria esistenza.
“E’ giusto chiedersi cosa si sta per fare, perché è giusto preoccuparsi per la propria felicità”
LO STRESS DURANTE LA PREPARAZIONE, DINAMICHE DI COPPIA E ODORE DI CAMBIAMENTO
“Bene, abbiamo deciso di sposarci! Partiamo… cosa c’è da fare? La lista degli invitati da stilare, la cerimonia da organizzare, le bomboniere da scegliere, gli addobbi in chiesa, il vestito da sposa, il trucco. E poi c’è la casa da arredare, scegliere i posti al tavolo perchè zio Franco ha litigato con zia Stefania e non possono stare vicini…” e tante altre cose alle quali pensare prima di arrivare al giorno del fatidico sì. Per cui è facile sentire pressione e stress davanti a tutte queste attività da portare a termine e può capitare che la coppia ne risenti, non solo perchè si ritrova a prendersi responsabilità importanti tutte insieme ma spesso queste stesse coppie sentono la pressione dei familiari e degli amici. Il matrimonio è un evento a cui partecipano un pò tutti e tutti vogliono e sentono il bisogno di dire la loro, spesso, di scegliere anche al posto degli sposi.
Lo stress dei preparativi è legato alle aspettative rispetto al grande giorno, che gli sposi ricorderanno per sempre. Tutto deve essere perfetto! Ma tali aspettative e le pressioni esterne non possono che creare comprensibilmente stress e “ansia da prestazione”.
Il matrimonio è prendersi la responsabilità della nostra vita e della nostra vita accanto ad un altro. La coppia si ritrova quindi in una fase del ciclo di vita di grandi cambiamenti alla quale, da qui e nei mesi a venire, sono richiesti diversi “compiti di sviluppo”:
- costruire una nuova identità di coppia;
- negoziare sui vari aspetti della vita quotidiana;
- prefigurare un progetto generativo;
- ascoltare l’altro
E, in quanto figli, ci si prepara anche a lasciare la casa della famiglia d’origine: ci si dovrà impegnare nel definire quindi i confini della propria coppia al fine di realizzare un equilibrio tra lealtà verso i propri genitori e quella verso il partner.
E PER I GENITORI? PENSATE SIA FACILE?
Assolutamente no!Anche i genitori degli sposi si trovano ad affrontare un momento di grande cambiamento, ovvero la separazione fisica con i figli, che da quel giorno in poi non vivranno più a casa, o in qualche modo “apparterranno ad un’altra famiglia”, la loro. Questo momento, in termini psicologici, è un momento ricco di significati, conosciuto come “la sindrome del nido vuoto” che sta ad indicare che nel momento in cui i figli se ne vanno di casa i genitori sono portati a riflettere sulla propria realizzazione, su eventuali cose da cambiare, etc…
QUINDI…
Questo momento significativo con tutte le sue responsabilità, e le tensioni a questo connesse, può corrispondere ad alcuni comportamenti contraddittori sulle numerose scelte da prendere per organizzare un matrimonio. Il fare per poi disfare un attimo dopo ciò che si è appena deciso è specchio di queste piccole e grandi paure rispetto al passo che si sta intraprendendo.
Affrontare questo cambiamento con una certa dose di consapevolezza può rappresentare un’occasione di crescita personale. Imparare a conoscersi è un passo importante per guardare al futuro in maniera più serena e sicuramente più consapevole. Diventa quindi, necessario imparare ad ascoltarci e comprendere le emozioni che ci attraversano in questi momenti “folli” soprattutto quando sentiamo che la tensione e lo stress diventano “pericolosi” al punto da minare la serenità della nuova coppia in formazione.
COSA SI PUO’ FARE?
“Si impara ad amare e si impara ad essere amati”
Si può partecipare a “Corsi Prematrimoniali”, solitamente composti da massimo 6/7 coppie, strutturati per quelle coppie che hanno deciso di sposarsi o di andare a convivere e vogliono affrontare la scelta in maniera consapevole in cui si affronteranno tematiche relative alla vita di coppia (aspetti emotivi della relazione, momenti di crisi, gestione del conflitto, confronto sulle diversità, genitorialità, …), condotti da Psicologi e Psicoterapeuti.
Oppure si può intraprendere un “Percorso di Consulenza Psicologica al Matrimonio” (numero incontri da concordare) al fine di esprimere e comunicare a sè stessi e alla propria coppia tutte le emozioni legate a questo evento e chiarire i dubbi rispetto al cambiamento così da poter arrivare al giorno del fatidico sì con un abito intatto e bellissimo ma anche con la consapevolezza delle proprie decisioni.