Per la sezione “Dalla pancia alle braccia”, il blog di psicologiafondi.com è lieto di ospitare la Dott.ssa Martina Parisella, Biologa e Nutrizionista, la quale non si è certo tirata indietro quando, insieme alla Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Valeria Gonzalez e all’Ostetrica Alessia Viola, le abbiamo chiesto di parlarci dell’alimentazione in gravidanza e fornirci qualche consiglio utile per le mamme ( e anche per i papà) in attesa.
Martina, parliamo di gravidanza: l’alimentazione è di certo un tema centrale in questo periodo importante della vita. Cosa desiderano sapere le donne riguardo al cibo in gravidanza?
I periodi della gravidanza e dell’allattamento sono forse quelli caratterizzati da maggiore attenzione da parte delle donne nei confronti dell’alimentazione. Le domande più frequenti da parte delle gestanti riguardano sicuramente il loro peso e i cibi da poter o non mangiare e come poter favorire un corretto sviluppo del loro bambino attraverso l’aiuto dell’alimentazione.
Come Biologa Nutrizionista è per me fondamentale guidare, la gestante in un vero e proprio percorso educativo, poiché in questo periodo è importante regolare il proprio stile alimentare non soltanto per non accumulare eccessivi Kg di troppo ma anche per contrastare l’insorgenza di eventuali carenze, garantire un sano sviluppo e soprattutto porre le basi per una corretta e sana alimentazione futura del bambino.
Molti non sanno infatti che è possibile durante la gestazione porre le basi per una sana e corretta alimentazione, guidando le scelte alimentari future del bambino già nel grembo materno.
Forse non tutti sanno che il senso del gusto si sviluppa precocemente…
Il senso del gusto, si sviluppa piuttosto precocemente già dall’ottava settimana di gravidanza, il bambino, deglutendo il liquido amniotico inizia a percepirne il sapore, il quale varia a seconda delle scelte alimentari della madre. In uno studio condotto attraverso l’uso di ecografie è stato monitorato come il bambino già nel secondo trimestre modifica la sua espressione del volto in base al sapore del liquido amniotico, mentre dal settimo mese modifica la frequenza di deglutizione aumentandola o diminuendola in base al sapore dolce o amaro del liquido stesso. Questi studi hanno permesso di constatare che bambini esposti precocemente a sapori diversi sono maggiormente disposti a provare nuovi sapori e quindi nuovi alimenti, accettando spesso anche i cibi che vengono maggiormente rifiutati dai più piccoli come ad esempio le verdure.
È importante ricordare però che il gusto è un senso che va costantemente educato durante tutto il periodo dell’infanzia, porre delle solide basi di questo percorso educativo durante la vita intrauterina, potrà sicuramente facilitare gli step successivi nel periodo dello svezzamento.
In che modo il cibo assunto durante la gestazione può influire sullo stato presente e futuro del bambino?
Bisogna sempre ricordare che attraverso il cibo noi introduciamo nel nostro corpo milioni di molecole che interagiranno con esso sia in modo positivo che in modo negativo. Tra di esse riscontriamo il gruppo degli interferenti endocrini, sostanze esterne al nostro organismo, che venendo in contatto con esso sono in grado di influenzarne il funzionamento del sistema endocrino. Questi interferiscono con la funzione Tiroidea, possono compromettere la fertilità, aumentano il rischio di aborto, endometriosi e policistosi ovarica, favoriscono l’obesità e quindi l’aumento di peso, il diabete e la sindrome metabolica, inoltre, in gravidanza influenzano lo sviluppo del sistema nervoso centrale del bambino causando effetti neurologici e cognitivo comportamentali, infine possono interferire anche con il sistema immunitario causando una maggior incidenza di malattie autoimmuni, intolleranze e allergie.
E dove possiamo trovarli?
In realtà essi sono presenti un po’ ovunque, nel suolo, nell’acqua, nell’aria e quindi nel cibo di cui ci nutriamo quotidianamente, ma non solo, essi sono presenti anche nelle plastiche che avvolgono il cibo, negli utensili da cucina, nei prodotti per la casa, per la cosmesi e così via…
La cosa sembra complessa, cosa si può fare e non fare?
È possibile ridurne la frequenza e la quantità di assunzione attraverso dei piccoli accorgimenti:
- evitare il cibo carbonizzato, come pane bruschettato, o cibi cotti alla griglia in modo non adeguato;
- cercare di rimuovere il grasso dai cibi, perché rappresenta una “cisterna di accumulo” per gli interferenti endocrini;
- scegliere sempre prodotti di qualità e possibilmente Biologici;
- lavare bene frutta e verdura, soprattutto le verdure a cespuglio dove i fitofarmaci tendono ad accumularsi all’interno del cuore;
- evitare alimenti di quarta gamma come insalate in busta già pronte all’uso;
- variare l’alimentazione quanto più possibile non mangiando in modo monotono nessun alimento;
- utilizzare pellicole per alimenti e contenitori in plastica in modo cauto e assicurandosi della loro certificazione;
- non utilizzare padelle con antiaderente sfaldato e pentolame di fabbricazione dubbia e non controllata;
- limitare l’acqua in bottiglia di plastica solo ad occasioni sporadiche.
In questo periodo è inoltre importante conoscere gli alimenti da evitare assolutamente come il consumo eccessivo di caffè, proteine animali crude o semicrude (carne, pesce e uova), gli alcolici, i Junck Foods o cibi spazzatura, i formaggi di latte non pastorizzato, i frutti di mare , il pesce ad alta concentrazione di mercurio come il tonno o il pesce spada e infine gli alimenti conservati sotto olio fatti in casa.
Il regime alimentare più appropriato per la gestante?
Sicuramente un regime alimentare vario e mai monotono, che preveda una importante attenzione alla scelta dei cibi e alla loro provenienza, meglio optare in questi nove mesi per alimenti di provenienza e certificazione biologica.
Ecco un esempio di schema giornaliero da personalizzare, ma che potrà fornirvi una guida:
Colazione: pane tostato integrale con marmellata senza zuccheri aggiunti e uno yogurt intero
Spuntino: una porzione di frutta e/o un pezzetto di parmigiano
Pranzo: un primo piatto + una piccola porzione di secondo + verdure
Spuntino: una porzione di frutta e/o uno yogurt greco
Cena: una porzione di secondo + verdure + pane tostato
E’ importante ricordare che nel seguire una sana alimentazione la gestante non deve sentirsi stressata, ma adottare un regime alimentare naturale e sano, seguendo molto i suoi desideri, e tenendo ben presente soprattutto che non si tratta di una vera e propria Dieta ma di un modo di alimentarsi sano e nutriente.
Molto spesso le gestanti si preoccupano del loro peso, è infatti importante ricordare che il suo controllo in questi mesi è fondamentale non per una ragione estetica o perché potrà essere dura al termine della gestazione perdere tutti i Kg presi ma per garantire un buono stato di salute sia del bambino che della madre, infatti l’eccessivo aumento di peso è legato a ipertensione, diabete, affaticamento cronico, e a una maggiore incidenza di parto cesareo, e depressione post-partum, mentre il sottopeso materno è correlato con parto pretermine, insulino-resistenza e malnutrizione fetale.
E allora qual è il peso più appropriato da raggiungere?
Ecco una semplice tabella riassuntiva in cui per BMI si intende il rapporto peso in Kg/altezza in cm:
BMI pregravidico | Aumento di peso totale | Aumento secondo e terzo trimestre (media settimanale) |
Sottopeso <18,5 | 12,5-18 Kg | 0,51 Kg |
Normopeso 18,5-24,9 | 11,5-16 Kg | 0,42 Kg |
Sovrappeso 25,0-29,9 | 7-11,5 Kg | 0,28 Kg |
Obesità >30 | 5,9 Kg | 0,22 Kg |
Il rapporto con il cibo è una costante nella nostra vita, esso rappresenta una necessità per la sopravvivenza, è importante ricordare le netta differenza tra mangiare e nutrire soprattutto in questi nove mesi, in cui non dobbiamo pensare solo al nostro corpo ma anche al nostro bambino.
Il nutrizionista può rappresentare una guida per migliorare le scelte alimentari e per correggere i piccoli errori che si commettono raggiungendo così uno stile di vita più sano.
Per le coppie che parteciperanno al percorso di accompagnamento alla nascita “Dalla pancia alle braccia” la dott.ssa Martina Parisella fornisce informazioni relative a questo articolo e, per chi volesse, numeri e contatti per eventuali richieste.
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LOCANDINA DALLA PANCIA ALLE BRACCIA
Questo articolo è stato scritto grazie alla collaborazione con la Dott.ssa Martina Parisella, Biologa Nutrizionista www.martinaparisellanutrizionista.com